Ho letto con estremo interesse l’articolo di Andrea Pieri del 28 ottobre intitolato “Per il bene del Sindacato rispettiamo le regole” pubblicato da Snachannel.
Debbo riconoscere che l’articolo è scritto con molto garbo e con molta intelligenza con dei passaggi che per me, essendo fuori dalla mischia, sono un po’ oscuri. Mi riferisco per esempio al passo:
“Personalmente penso, ad esempio, che se mi trovassi al posto di Demozzi e con lui fortunatamente questo problema non si pone, non riterrei opportuno organizzare o prendere parte a un incontro in collaborazione con realtà con le quali non ho quella sinergia sindacale necessaria per poterlo fare, ancor meno non avendone mandato esplicito da parte degli organi deliberanti. Così come penso che anche i colleghi invitati, dovrebbero valutare attentamente se partecipare o meno, considerando i risvolti negativi che la loro partecipazione comporterebbe per il Sindacato”.
Francamente l’ho riletto un paio di volte, ma non ho compreso se si riferisca a qualcuno in particolare o sia un generico monito del tipo: “se non condividi la politica di Demozzi &, astieniti dal partecipare al congresso perché saresti di disturbo e fuori luogo.
Oggi, sui social è apparsa un’altra esortazione, questa volta a firma del Presidente dello SNA di cui riporto il messaggio:
“la Categoria, gli Iscritti, non meritano di rischiare di essere guidati da chi sa fare “opposizione” esclusivamente denigrando il Sindacato e chi lo governa; da chi non sa proporre nulla di concreto; da chi non sa opporre all’attuale linea politica qualcosa di costruttivo; da chi alle scelte non sa opporre la proposta di scelte diverse, ma solo critiche e tanto bla bla bla. La sfida deve essere di alto profilo, deve rivolgersi agli Iscritti con una proposta di diversa strategia, per meritare attenzione. Altrimenti siamo nel campo del pettegolezzo, siamo alle prese con la pura e semplice macchina del fango, utilizzata da chi non ha idee nè soluzioni nè capacità dirigenziali”.
Non comprendevo come questa improvvisa esortazione di Pieri ai colleghi invitati, che dovrebbero valutare attentamente se partecipare o meno, considerando i risvolti negativi che la loro partecipazione comporterebbe per il Sindacato e di Demozzi che nel post dice la sfida deve essere di alto profilo, deve rivolgersi agli Iscritti con una proposta di diversa strategia, per meritare attenzione…
Poi ci ho riflettuto ed ho ipotizzato che queste forme di comunicazione siano finalizzate a cercare di stemperare gli animi del prossimo congresso del 7 e 8 novembre.
Claudio Demozzi è un Presidente molto capace ed intelligente e quindi avrà sicuramente capito, sopratutto dopo i recenti attacchi subiti in rete per la faccenda della Agenzia Consortile, che il congresso di Caserta non sarà una passeggiata in quanto in questo momento c’è un forte dissenso da parte di intermediari, iscritti allo SNA, sulla gestione del sindacato di questi ultimi anni.
Penso che una riflessione in questo senso il Presidente dello SNA dovrebbe farla e forse cambiare la sua strategia che ultimamente è apparsa troppo “autoritaria”. Credo che se Pieri è preoccupato degli aspetti di civiltà e Demozzi di critiche aperte nell’ambito del prossimo congresso, forse sia opportuno che invece di scrivere articoli o post generici sull’argomento vengano affrontati con intelligenza questi dissapori interni al sindacato cercando di ritornare ad una unità ed affrontare magari argomenti come ad esempio il rinnovo dell’ANA.
Personalmente ho già criticato Claudio Demozzi e mi dispiace perchè di lui ho grande stima, per aver pubblicato quella presa per il culo dell’evento di “Cambiare si può” di cui riporto commento e foto:
In tal senso avevo scritto a Demozzi, privatamente, consigliandogli di cancellarlo, ma evidentemente il Presidente ha preferito non ascoltarmi…poi però non si meravigli se viene attaccato dalla opposizione.
Una affermazione mi ha colpito del post di Demozzi: “La sfida deve essere di alto profilo” … beh se l’alto profilo sono questi post di un fantomatico COMITATO SINDACALISTI PENSIONATI oppure non partecipare ad un evento organizzato da una associazione culturale dove si parla di accordo ANA, credo che la mancanza di alto profilo non sia solo nella opposizione, ma anche da parte di chi guida il sindacato.
Carissimo Claudio, e concludo, io da osservatore esterno, iscritto però alla associazione Cambiare si può ed avendo partecipato al evento, sono rimasto molto deluso dal comportamento del sindacato; se non volevi venire tu, qualcuno del direttivo poteva partecipare…francamente non ho capito come mai non avete partecipato. Ti auguro, anzi vi augo, uno strepitoso congresso che sia il punto di partenza per ritrovare una coesione che oggi non c’è e che svantaggia solo il sindacato.