Così parlò …

In vista del congresso del 7 e 8 novembre si scatenano, finalmente, dico io dibattiti ed incontri sulla questione ANA. Oggi il presidente Demozzi ha pubblicato un video, (che potrete vedere al link https://youtu.be/-VwQXcOfRpo?si=DyKFUYJoWvf5naxe ) dove prende una posizione decisa dello SNA. Per chi non avesse modo di vedere il video ho trascritto il suo contenuto commentandolo con quello che sono le mie osservazioni di persona che partecipa ad una organizzazione culturale, Cambiare si può, che ha organizzato un recente dibattito dal titolo: “RINNOVO ANA 2003: ritorno al futuro”.

Demozzi: Per parlare di accordo nazionale agenti e di relazioni in generale tra agenti e compagnie basta partecipare agli eventi organizzati dal sindacato nazionale agenti e ai congressi statutari, lo SNA da due anni svolge sul territorio un tour nel quale fa intervenire i massimi esperti della materia e parla di accordo nazionale agenti e delle principali caratteristiche di questo accordo quadro che regola i nostri rapporti di agenzia.

Il mio pensiero: credo che non ci si debba limitare a partecipare solo agli eventi organizzati dallo SNA, ma a tutti gli incontri che sono stati organizzati sull’argomento, Trovo abbastanza presuntuoso dire che “fa intervenire i massimi esperti della materia”, come se invece ad altri incontri partecipassero esperti non altrettanto competenti (seperti).

Demozzi: in più la trattativa con l’Ania per il rinnovo dell’accordo nazionale agenti, come si sa, come è noto, come sapete benissimo e ferma su alcuni elementi essenziali sui quali lo SNA non è disposto a rinunciare o a concedere sconti a nessuno.

Il mio pensiero: diciamo che la trattativa è ferma da ben 21 anni, su argomenti che in parte sembrerebbe siano già stati superati dalla IDD e che comunque andrebbero affrontati con proposte nuove per trovare una soluzione. Bisognerebbe forse ragionare su di una riscrittura dell’ accordo in linea con i tempi di oggi e non su un rinnovo dello stesso.

Per questo si è incagliata la trattativa; nessuno ha la ricetta magica in tasca e nessuno ha prodotto delle possibili soluzioni.

Demozzi: Per sciogliere questi nodi che sono sostanzialmente tre.

  • Il primo, i dati: sapete benissimo che tra lo SNA e l’ANIA c’è una differenza di vedute su la proprietà, la titolarità del trattamento dei dati dei clienti agenziali. Su questo lo SNA non è disposto a concedere sconti.

Il mio pensiero: in una riscrittura dell’ANA non è detto che si debbano chiedere “sconti”, magari si possono trovare delle soluzioni più in linea con le attuali norme.

  • Demozzi: Due: le indennità di fine mandato. Lo SNA parte dal presupposto che le indennità non possano essere rinegoziate al ribasso e parte dall’ulteriore pregiudiziale che è il mantenimento, la garanzia, la tutela dei diritti acquisiti. I diritti acquisiti ad oggi dagli agenti non si toccano. Anche su questo lo SNA e l’attuale dirigenza dello SNA non è disponibile, non è disposto a concedere sconti.
  • Il mio pensiero: credo che un sindacato fra le proprie caratteristiche debba avere anche le capacità negoziali e francamente se ci si siede al tavolo della trattativa dicendo che: “le indennità non possano essere rinegoziate al ribasso e parte dall’ulteriore pregiudiziale che è il mantenimento, la garanzia, la tutela dei diritti acquisiti”, credo che non si andrà da nessuna parte. Anche qui si può trovare una soluzione per tutelare i diritti acquisiti fino ad oggi (in tal senso all’incontro di Padova Alessandro Lazzaro, Presidente del gruppo agenti AXA ha messo sul tavolo una idea molto interessante) cambiando però il sistema indennitario futuro (a cui è collegato anche l’argomento rivalsa) magari dando la possibilità alle agenzie di vendere direttamente all’impresa o ad altri soggetti la propria agenzia con conteggi simili a quelli che si applicano oggi per il brokeraggio assicurativo. Cosa curiosa che non viene mai menzionata: il conteggio della indennità fra le altre cose tiene conto del preconto, forma retributiva che oggi non è più presente.
  • Demozzi: Terzo punto, le rivalse. Sappiamo benissimo che gli agenti subentranti i giovani non ce la fanno a pagare delle rivalse che a volte hanno un’entità abnorme rispetto alla redditività. Non siamo però disponibili a passare a una riduzione delle rivalse che comporti la riduzione delle indennità; secondo noi le compagnie devono dimostrare di sapere investire nelle reti agenziali e quindi devono farsi loro carico, intendo con un apporto economico al ricalcolo delle rivalse che sia proporzionato e rapportato all’effettiva redditività dei portafogli che vengono appaltati.
  • Il mio pensiero: credo che la rivalsa vada completamente ristudiata sia come istituto che come conteggio. Se l’impresa agenzia viene comprata direttamente dall’agente uscente, ovviamente non c’è rivalsa, se invece chi compra il portafoglio è la compagnia, allora la rivalsa è dovuta. Questo risolverebbe il problema del subentro dei figli. Inoltre nei vari punti il Presidente Demozzi si dimentica un punto a mio avviso altrettanto importante e cioè la possibilità di volturare i mandati in srl.

Demozzi: Questi sono i principi cardine sui quali lo SNA scommette il futuro della categoria.

Ecco, se qualcuno ha delle idee che possano contribuire a migliorare questi studi, queste elaborazioni dello SNA li produca, li renda trasparenti, li mette a disposizione della categoria.

Il mio pensiero: penso che di idee oggi in giro ce ne siano tante e tutte comunque degne di nota, certo è che se lo SNA resta arroccato nelle sue riunioni e nei suoi tavoli di lavoro forse molte delle idee se le perde. Basterebbe per esempio che Demozzi si facesse promotore di un tavolo di discussione dove venissero invitati i sindacati e le associazioni, per discutere di un progetto congiunto da negoziare in sede di trattativa. Invece ognuno concorre per proprio conto ed il risultato è che l’accordo è fermo al 2003

Demozzi: A me risulta che ad oggi lo SNA, sindacato nazionale agenti, sia l’unica sigla che ha prodotto una piattaforma rivendicativa all’ANIA, e sia l’unica sigla che ha prodotto delle soluzioni tecniche per superare queste criticità, non c’è nessun’altra sigla, nessun’altra organizzazione, nessun altro evento culturale, nessun’altra aggregazione culturale o sindacale che abbia prodotto, nessun consiglio,  nessuna soluzione, nessuna via d’uscita per superare queste problematiche.

Il mio pensiero: diciamo che questo passaggio non corrisponde a realtà perché di proposte in giro ce ne sono tante, certo se ognuno va per la propria strada, allora è giusto affermare che ognuno, dalla sua prospettiva, sia l’unico ad aver proposto qualcosa.

Demozzi: State vicini allo SNA, dateci una mano negli organi statutari, nelle riunioni sul territorio dello SNA,  aiutateci a far sì che la categoria sia unita nel tutelare e difendere il presente, il futuro degli agenti di assicurazione e  vedrete che prima o poi le compagnie capiranno che un’eventuale rinnovo dell’ANA passa necessariamente da queste condizioni. Diversamente, come ho sempre detto, ci teniamo l’ANA che c’è, perché non siamo disposti a negoziare per un ANA, per un futuro peggiore di quello che abbiamo oggi.

Il mio pensiero:… “Diversamente, come ho sempre detto, ci teniamo l’ANA che c’è, perché non siamo disposti a negoziare per un ANA, per un futuro peggiore di quello che abbiamo oggi”.  Tenersi l’ANA 2003, disdettato nel 2006 e snaturato dalle direttive emesse in questi anni è pura follia. Mi chiedo, ma non sarebbe più sensato sedersi al tavolo delle trattative con delle proposte, serie, innovative e moderne? Possibile che fra i 10.000 iscritti SNA,  i massimi esperti della materia, non ci sia nessuno capace di trovare idee valide ed innovative per portare avanti la trattativa?

Demozzi: Mi sembra una regola basilare e sulla quale non ci sia tanto da discutere. Il mio pensiero: il problema è proprio questo se l’atteggiamento è o così o “pomì” allora credo che non andremo da nessuna parte.

P.S chiedo scusa se nei miei commenti magari c’è qualche inesattezza, ma io nell’ambito della mia lunga carriera assicurativa non mi sono mai occupato di fatti contrattuali avendo ricoperto incarichi prevalentemente di tipo commerciale. Il mio grande esperto era Mauro Rocchi, che consultavo ogni volte che ne avevo bisogno. Mi fa specie che nessuno dello SNA o di altri sindacati abbia sentito il bisogno di consultarsi con lui che ricordo è uno dei massimi esperti della questione.

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