Ho voluto mantenere il titolo del articolo dato da Roberto Bianchi sul “house organ” dello SNA per permettere a chi leggerà questo mio commento al articolo stesso di comprendere meglio di cosa stia parlando.
Confesso di aver letto l’articolo più volte, cosa che faccio quando non comprendo bene quanto in esso scritto. In particolare riferendomi ad un passaggio di Giovanni Ferraro, Presidente della sezione Provinciale di Pisa che si riferisce al Convegno organizzato da “Cambiare si può”, associazione di cui io faccio parte.
Il passaggi a cui mi riferisco sono i seguenti:
“Riferendosi a un convegno svoltosi di recente cui ha partecipato come uditore, nel quale erano stati coinvolti in qualità̀ di relatori soggetti estranei al Sindacato o addirittura espulsi da esso”
Primo passaggio per il quale mi sento in dovere di commentare dando il mio parere.
- Il convegno citato da Ferraro era un convegno organizzato da una associazione che è estranea allo SNA, si tratta di una libera associazione e quindi come relatori potevano o non dovevano necessariamente esserci soggetti appartenenti allo SNA. Non so se Ferraro è al corrente del fatto che il Presidente Demozzi era stato invitato come relatore a quel convegno. Inoltre il fatto che ci fossero ad un convegno di una libera associazione e non dello SNA, personaggi espulsi dal sindacato non ne comprendo il nesso (perchè se vieni espulso dallo SNA non puoi partecipare a nessun convegno che parli di assicurazioni?).
ma andiamo avanti:
ed era presente un personaggio noto per la sua attitudine all’insinuazione gratuita,
Altro passaggio senza alcun senso. Il convegno era aperto a tutti e quindi se si riferisce a qualcuno presente nel pubblico credo che si tratti di una osservazione priva di alcun senso, o forse si riferisce a qualcuno dei relatori?
Giovanni ha inoltre chiarito in Congresso che sente l’esigenza di “fare un passo indietro” rispetto al proprio ruolo in seno all’associazione organizzatrice dell’evento, poiché́ tiene particolarmente “al proprio ruolo di Presidente della Provinciale” di Pisa:
Terzo passaggio di cui non ne comprendo la ratio. Un presidente di una provinciale dello SNA non può essere iscritto ad una associazione (o avere un ruolo nella associazione stessa) che non è un sindacato e che ha fra gli obiettivi quello di “promuovere la cultura assicurativa attivando e valorizzando iniziative finalizzate ad una migliore conoscenza dei servizi assicurativi.
ed ancora…
“La decisione di lasciare il mio ruolo nell’associazione ‘Cambiare si può’ è stata sofferta e maturata dopo un confronto con colleghi che stimo profondamente. Uno dei fattori determinanti è stato il desiderio di lanciare un messaggio: possiamo portare un pensiero alternativo all’interno del Sindacato senza fomentare fazioni o conflitti.
Anche qui non ne comprendo il senso. Il fatto di appartenere a Cambiare si può non gli permetteva di portare un pensiero alternativo al interno del Sindacato?
Onestamente non ne comprendo tutto il senso di questo articolo ne tantomeno la posizione di Giovanni Ferraro, che ovviamente rispetto. Credo che Ferraro avesse tutto il diritto di uscire dalla associazione, ma tutta questa “escusatio non petita” francamente mi coglie di sorpresa. Io ci leggo la finalità di voler in qualche modo prendere le distanze da una associazione che, non facendo parte del sindacato critica liberamente, come fanno tanti altri, sia iscritti al sindacato che ad ANAPA o ad altre associazioni, l’operato dello SNA; come faccio anche io quando trovo che l’operato del sindacato non sia in linea con il mio modo di pensare.
Chiedo a Giovanni Ferraro, prima di concludere, ma se invece di “Cambiare si può” si fosse chiamata Rotary o Lions (due organizzazioni che non c’entrano nulla con gli agenti di assicurazione) avrebbe sentito il bisogno di fare le stesse dichiarazioni? O forse teme che l’appartenere a quella associazione o ad altre possa avere qualche conseguenza sul suo ruolo di Presidente provinciale?