Era un po’ di tempo che non sentivo parlare del progetto di cui al titolo di questo mio post; magicamente su di un articolo trovato online, è riapparso (in realtà il prigetto era stato anche citato nel convegno di “cambiare si può”:
…ecco il passaggio:
Sul progetto 51 di Allianz, Anapa non si è esposta più di tanto consapevole del fatto che trattasi di scelte aziendali che, se accettate dagli stessi agenti, non possono essere ostacolate da nessuno. Sull’argomento, SNA ha invece organizzato in pompa magna uno dei suoi rinomati eventi “on line” con la partecipazione di migliaia di Agenti che hanno assistito alle relazioni di esperti (giustamente retribuiti dal Sindacato) che han detto loro che il progetto 51 “non va bene per categoria degli Agenti”. Il risultato è che il progetto 51 di Allianz, cavalca alla grande.
Come sapete il mio blog si chiama “dico la mia” e quindi non potevo esimermi dal riconfermare la mia posizione sul “progetto 51”, posizione che ripeto anche in questo mio post.
Partiamo dal presupposto che Allianz è una impresa che deve fare utili ed ha delle strategie ben precise che vanno in quella direzione. Penso che il progetto 51 sia un progetto di una potenza incredibile, dal punto di vista imprenditoriale, in quanto mette in condizione il singolo intermediario di affrontare il mercato italiano con alle spalle uno dei più grandi gruppi assicurativi del mondo (sì avete capito bene: uno dei più grandi gruppi assicurativi del mondo). Credo che nessuno possa dubitare di ciò e sopratutto un intermediario a cui venga offerta questa opportunità sarebbe un folle a non accettarla (ed in effetti tutti quelli che sono stati contattati hanno accettato al volo). Ora mi chiedo come può un agente, un sindacato, una associazione, un opinionista essere contrario a questa iniziativa? Quale è il motivo per cui vada boicottata? Forse il sospetto, o la convinzione, che l’intermediario che entra in società con la mandante perda la sua libertà imprenditoriale? Ma chi cavalca questa motivazione sa che oggi sono pochissimi gli agenti che sono “liberi imprenditori” nel vero senso della parola (tralascio di citare l’ANA 2003 per non diventare ossessivo); o forse perchè così facendo si va a minare il concetto di concorrenza? Siamo a conoscenza della esistenza di strutture che si chiamano gerenze, di accordi con associazioni, banche, supermercati, concessionari, compagnie dirette per la distribuzione di polizze assicurative?
Qualcuno di quelli che si è fortemente opposto a questa iniziativa ha mai sentito parlare di Unipol assicurazioni e del suo modello distributivo denominato “Assiccop”? Non prendiamoci per il culo e occupiamoci di cose ben più serie tanto non credo che Allianz cambi la sua strategia distributiva, fra l’altro più che legittima, solo perchè qualcuno o il sindacato abbia protestato.
(*) Quello che, all’inizio del 2021, era stato definito Progetto 51 da Giacomo Campora, amministratore delegato di Allianz spa, non è più un progetto, ma è diventato un vero e proprio modello all’interno del gruppo assicurativo tedesco. Un modello nuovo, che ha fatto (e fa) molto discutere (non solo in casa Allianz, ma anche al di fuori) e che pian piano si sta facendo strada. Un modello che funziona così, in sintesi: la compagnia (in questo caso Allianz) acquisisce il 51% del capitale dell’agenzia assicurativa, assumendo quindi il ruolo di investitore finanziario, lasciando agli agenti il ruolo di managing partner.
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