Il carrozziere di Giacomo Anedda e il riparatore di parabrezza Filippo

Anna e Giacomo sono stati miei agenti e per loro oltre ad avere grande stima provo anche una grande amicizia. Quindi ogni volta che Giacomo scrive un post lo leggo con interesse e curiosità. Mi era sfuggito quello del 5 novembre 2024 che per fortuna, Sergio Sterbini ha fowardato su Assicurazioni & Dintorni.
Sto parlando del articolo “In attesa del Congresso Sna, stiamo attenti a non perdere la bussola“.

Come sono solito fare commenterò qualche passaggio del articolo, ma prima, onde non essere frainteso debbo fare una doverosa premessa.
Ultimamente io critico lo SNA e la sua politica (e quindi conseguentemente il suo Presidente) in quanto credo che si stiano facendo parecchi errori: troppi deferimenti ai probiviri, non tolleranza delle opposizioni o delle critiche, poco interesse nel rinnovo di ANA 2003, critiche a tutti gli altri sindacati ed opposizioni. Viene spontaneo quindi chiedersi, ma allora tu sei uno di quelli che ce l’ha con Claudio Demozzi? Assolutamente no; trovo Claudio una persona di grandissime capacità, che stimo, ma al tempo stesso non condivido più la sua gestione perchè troppo personalistica…forse troppo poco attenta al dissenso e per me questo è fondamentale.

Fatta questa premessa torniamo al articolo di Giacomo. Anche qui ci vuole un chiarimento: io sono fra le persone che Giacomo indica come non titolate a parlare in quanto sono un ex dirigente (Giacomo citava ex funzionari) di compagnia, ex agente in quiescenza, ex broker , ex agente (iscritto al registro degli intermediari) diventato broker e poi ritornato a fare l’agente. Dalla mia invece ho il fatto di essere iscritto allo SNA come pensionato. Inoltre, e questo forse è un punto a mio vantaggio, ho gestito per due anni come delegato iscritto in A, una agenzia di sottoscrizione con mandato con compagnia online e quindi in linea esattamente con le nuove tendenze del sindacato (mandato compagnia online), ma non solo ho avuto anche una società “simil consortile” (anche questa è una linea consigliata dal sindacato) con altri amici agenti (io ero all’ epoca broker), insomma penso quindi di ricadere nella fattispecie dei non aventi diritto a parlare (non sono però ex Alpino, ma ex Bersagliere, magari va bene lo stesso) con l’attenuante di aver sperimentato per primo l’apertura che oggi il sindacato ha nei confronti delle compagnie online.

Alla luce di quanto ho detto credo di poter criticare lo SNA al posto del carrozziere o come ha fatto Filippo, spiegare perchè molti criticano l’operato dello SNA. Quindi caro Giacomo cerco di darti una mia interpretazione del perchè lo SNA, e non Claudio Demozzi o meglio non solo Claudio Demozzi, viene criticato. Il motivo è semplice, credo che oramai molti agenti siano stufi di non poter esprimere liberamente il proprio dissenso, di essere costretti ad uscire dal sindacato (qualcuno espulso) e dare vita a nuovi sindacati, non poter organizzare un convegno senza che il sindacato invii una lettera a tutti gli iscritti sconfessando l’iniziativa (non fatta come sindacalista, ma come presidente di una associazione che ha come scopo proprio dibattere argomenti come l’ANA 2003). Credo caro Giacomo che tutti gli appartenenti alle categorie del non diritto alla critica, che tu hai evidenziato nel tuo divertente post, lo facciano perchè l’house organ dello SNA parla in gran parte di Claudio Demozzi, non pubblicando mai un contenuto di dissenso, diffondendo gli articoli sui social dove, le persone “non titolate” non possono far altro che leggerli e se dissenzienti dei contenuti, muovere critiche (i social funzionano così).
Non so quindi se io ti abbia dato la stessa spiegazione di Filippo riguardo in cosa sbagli Demozzi e cosa dovrebbe invece fare lo Sna per avere credibilità politica e autorevolezza giuridica. Se è così sono felice di averti aiutato a “ritrovare la bussola!”.
Con simpatia il tuo ex dirigente ed amico.

P.S sono curioso anche di capire come mai nessuno fa mai i nomi, ma si parla sempre per sottinteso…(ex Alpino, sedicente studio professionale, agenti espulsi dallo SNA ecc.)

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Questo articolo ha 4 commenti

  1. Non capisco per quale motivo , non si vogliano prendere in considerazione pro e contro di chi ha provato sul campo e sulla propria pelle, i risultati di essere agente, broker, funzionario, consorzio etc,
    Personalmente ho sempre condiviso con amici/colleghi le mie esperienze affinche’ possano agire ” di conseguenza “. Dei miei comportamenti successi ed insuccessi devo ringraziare la vecchia scuola SNA e le informazioni ricevute da ex funzionari e dirigenti di Compagnia.
    Devo riconoscere che da “pensionato” sono contento di non far piu’ parte del mondo assicurativo.

    1. Hai ragione. Il problema è che oramai si è entrati in un loop di un sindacato che non accetta critiche e di una opposizione che non ne può più di non poter esprimere il proprio parere o organizzare eventi senza autorizzazione dello SNA.

  2. Caro Leonardo, ricambio i gentili pensieri e la cordiale amicizia che ci unisce. Solitamente non replico alle osservazioni o critiche mosse contro i miei articoli, avendo il privilegio di scrivere per una rivista e per un Channel, mi sarebbe troppo facile avere l’ultima parola. Faccio quindi un eccezione nei tuoi riguardi perché le tue osservazioni mi sembrano in buna fede.
    Partiamo dalla cosa che più mi sta a cuore: lo sna non critica e non censura nessuno per le opinioni espresse; chi lo dice mente sapendo di mentire. lo sna – compresa la stampa del sindacato, accusata da qualcuno di essere di regime – reagisce alle false accuse che offendono principalmente gli iscritti. Continuare a dire che in sna non si può criticare o non si possano esprimere idee diverse da quelle de presidente, è mera idiozia e assurda negazione della realtà. Chiunque degli iscritti – bada bene iscritti – può dire ciò che vuole. Può farlo nelle provinciali, in quelle regionali, al comitato centrale, al congresso ed in tutte le occasioni associative, pubbliche o private che vengono organizzate su tutto il territorio. Quello che risulta particolarmente insopportabile, è il tono saccente di chi afferma che tutti i soci siano vittime di Demozzi e che questi colpisca gli oppositori usando i probiviri per farli tacere. A questo proposito, ti sei chiesto perché i sedicenti Targhini e Montanari non abbiano mai pubblicato le contestazioni loro mosse? Eppure, se le cose fossero come le raccontano, sarebbe per loro facile dare prova della censura delle opinioni. La realtà, caro Leonardo, è un altra. Lo sna ha uno statuto la cui ultima revisione risale al 2007. In esso vi sono contenute le regole che ciascuno di noi deve rispettare a tutela del sindacato e degli iscritti. Se non lo facciamo incorriamo in provvedimenti che, nei casi più gravi, possono provocare la nostra espulsione. Un abbraccio

    1. Carissimo Giacomo, vedi che i complimenti sono ben riposti. La tua risposta è equilibrata, educata e credo, anzi ne sono certo, sincera.
      Mi piace il passaggio “Chiunque degli iscritti – bada bene iscritti – può dire ciò che vuole.” ed hai ragione o meglio avresti ragione se i post restassero nel ambito dello SNA, ma siccome vengono diffusi sui social questa regola vale, a mio modesto parere poco. Se poi ti riferisci a qualcuno in particolare e quel qualcuno va al di là del consentito esiste uno strumento che credo si possa applicare che si chiama “querela”. Sul fatto che poi ci sia libertà di lamentela io continuo a parlare con persone che sostengono il contrario, ma credo che ai fini della discussione valga poco. Credo invece sia doveroso approfondire il passaggio “Quello che risulta particolarmente insopportabile, è il tono saccente di chi afferma che tutti i soci siano vittime di Demozzi e che questi colpisca gli oppositori usando i probiviri per farli tacere. “. Io credo che si cerchi di colpire Claudio Demozzi in quanto è comunque un presidente che agisce o meglio appare in prima persona e quindi si da a lui la responsabilità di decisioni, prese invece dagli organi del sindacato. Io penso che Claudio sia stato un ottimo presidente, persona che come ho avuto modo di scrivere più volte, gode di tutta la mia stima e simpatia, ma penso anche che oggi Claudio Demozzi appaia come un presidente autoritario ed intransigente che non accetta critiche. Ti ricordo che ha pubblicato quella vignetta (4 amici al bar) che prendeva in giro l’evento organizzato da Cambiare si può e questo personalmente mi ha disturbato molto. Ho addirittura suggerito a Claudio, privatamente, di togliere il post, ma lui credo abbia ritenuto opportuno lasciarlo (questioni di scelte). Sempre collegato a Cambiare si può il deferimento ai probiviri di Massimo Pegoraro, collega di alto profilo professionale e personale (anche questo a mio avviso è un gesto che ovviamente si presta a strumentalizzazione). C’è poi il coninuare a dire che noi siamo lo SNA e quindi non diciamo, facciamo ecc…beh, per me che come sai pur essendo iscritto allo SNA da pensionato, sono comunque aperto a tutti i confronti e a tutte le idee, mi sembra un messaggio relazionale piuttosto forte e di scarsa apertura al confronto. C’è poi la questione ANA 2003 su cui il sindacato, a mio modestissimo avviso, non sta facendo una bella figura, che viene trattato come esclusiva del sindacato stesso (a tale proposito una lettera datata 8 ottobre 2024 il cui titolo era Oggetto: Invito al Convegno del 24.10.2024 “Un nuovo ANA per lo sviluppo delle Agenzie”.Riflessioni, valutazioni, opportunità e minacce per una strategia condivisa per la riscrittura dell’ANA 2003, che se non hai ti posso girare… scherzo so che ce l’hai!) e che non vede lo SNA ed altri sindacati agire insieme. Quindi mio caro amico fai bene a scrivere i tuoi divertenti articoli che leggo con piacere ed io continuerò a ribattere secondo il mio libero pensiero nella speranza che Clauudio Demozzi ed il suo direttivo cambino atteggiamento (almeno per quello che vedo da osservatore esterno) e siano più aperti a confronti (potevano partecipare al convegno ANA 2003) e critiche. Spero anche che l’istituto del deferimento ai probiviri torni ad essere un istituto eccezionale a cui ricorrere. Con simpatia

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