Qualche altro spunto di riflessione sul ANA 2003 ci potrebbe venire da questo articolo di Milano Finanza
Ho preso il pezzo che parla dei temi da discutere e quello del perché non si arriva ad una conclusione.
“Perché l’accordo non viene rinegoziato
A discapito (o forse a causa) degli obiettivi della Ue di massimizzazione della concorrenza e tutela del consumatore, quell’Accordo non è mai stato rinegoziato o sostituito da un altro strumento pattizio di livello nazionale. Ancora manca tuttora una disciplina uniforme dei tanti temi posti con prepotenza dagli sviluppi di cui sopra:
- la conversione del portafoglio,
- la coesistenza di più mandati,
- la riorganizzazione in forma prevalentemente societaria delle agenzie,
- la disciplina della rivalsa,
- lo strapotere della compliance e la distribuzione dei relativi costi,
- la prestazione delle attività consulenziali enfatizzate dalla Idd
- il trattamento dei dati personali dei clienti.
Tutti profili in cui convergono grandi opportunità e costi ingenti, in termini finanziari e di processo, destinati a rifluire nell’efficienza del mercato e nella quantificazione dei premi di tariffa.
La questione viene affrontata nel modo sbagliato
È desolante constatare che molto di ciò che avrebbe potuto e dovuto costituire oggetto d’un confronto pragmatico e reciprocamente profittevole è stato affrontato, invece, a colpi di esposti e ricorsi, cavilli e minacce, che hanno finito con l’esacerbare i toni del confronto pubblico su temi tanto delicati, alimentando antagonismi personali e perdendo di vista le soluzioni.
C’è da chiedersi dunque se gli strumenti negoziali integrativi siano davvero quel male assoluto che alcuni osservatori insistono nel censurare, o se tali modalità di composizione degli interessi e di prevenzione del conflitto non siano invece i rimedi più adatti per favorire un’efficace concorrenza tra imprese e tra distributori, fermo il minimo comun denominatore cui s’è ridotto essere l’Ana 2003.
Imprese di settore e agenti sembrano ormai aver maturato la consapevolezza che la contrapposizione degli interessi è reciprocamente dannosa soltanto se irrisolta. Genera liti se affrontata in modo ideologico, efficienza se affrontata con pragmatismo.”