Avevo scritto questo mio post in virtù della relazione di Demozzi al Comitato centrale (https://drive.google.com/file/d/1mYEXLKi0hnFLia_kivv6sXxXtr8tudUf/view). Come è mio costume ho cercato di essere il più soft possibile. Poi però sono incappato in tre articoli che si riferivano alle dichiarazioni dello SNA verso alcuni personaggi del nostro mondo e quindi ho deciso di integrare il mio articolo con i link di riferimento alle risposte di :
- Massimo Pegoraro link (https://www.cambiaresipuo.org/sna-2-0-proprieta-privata/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR5Y5hzjCu1ZL0bZrrcXdgdjt9ZeUKy3BnlN5ieO0heAkE4SB1rur-nLraYdGA_aem__IwhVe515IQZn9bYTYbkmw)
- Enrico Ulivieri link (https://www.agentsconsulting.com/wp-content/uploads/2025/04/Lettera-GAZ-ad-associati.pdf)
- Agents e consulting link (https://www.agentsconsulting.com/2025/possiamo-resistere-a-tutto-tranne-che-alle-tentazioni/)
La cosa che mi sconvolge è che i commenti arrivano solo dalle persone che in qualche modo sono state chiamate in causa dallo SNA, mentre all’interno del sindacato tutto tace. Dubito che tutti gli iscritti al sindacato siano d’accordo con la politica del presidente Demozzi di sparare a zero su chiunque sia in qualche modo in dissenso con i vertici del sindacato, quindi mi chiedo come mai nessuno commenta evidenziando l’assurdo che in una relazione al Comitato Centrale si dia tanto spazio sulla associazione culturale “Cambiare si può”.
Fatta questa doverosa premessa ecco l’articolo che avevo scritto:
Le assicurazioni fanno parte della mia vita, ho cominciato nel 1980 a vendere polizze e ancora oggi mi occupo di assicurazioni a tempo pieno essendo un formatore accreditato per compagnie e banche su argomenti inerenti la negoziazione, la vendita, il cambiamento e la psicologia del rischio.
Ho operato nel mercato come broker e recentemente anche come delegato della attività assicurativa di Telepass Assicura.
Come ex dirigente (e non funzionario direzionale come ho recentemente letto su un documento dello SNA) che ha ricoperto incarichi importanti sia in ambito commerciale che in ambito di controllo di gestione e in ANIA ( sono stato vicepresidente della commissione vita, infortuni e malattia) credo di poter ancora oggi dare un forte contributo al settore avendo una visione a 360° del nostro mercato (ho anche la visione degli aspetti legati al consumatore in quanto membro di Konsumer).
Tutta questa doverosa premessa perché, nel citato documento dello SNA leggo delle affermazioni non corrette e soprattutto poco attinenti alla realtà. Cercherò di spiegarmi meglio al fine di chiarire, a tutti coloro che hanno avuto la possibilità di leggere quel documento, chi sono e come credo di poter dare un forte contributo al settore.
Il giorno 24 ottobre vengo invitato ad un convegno sul “rinnovo di ANA 2003”, argomento di cui io mi sono occupato in vari articoli che ho scritto e per il quale ritenevo importante creare un gruppo di lavoro sul futuro del intermediario assicurativo. Trovo il convegno molto interessante e decido quindi di iscrivermi alla associazione. Lo faccio perché accolgo sempre con entusiasmo tutte quelle realtà che si occupano di cambiamento e di cultura assicurativa.
In passato sono stato anche consigliere di ACB proprio con la stessa logica, carica che ho dovuto abbandonare in quanto chiusa la società di brokeraggio mi sono iscritto al RUI come lettera A.
Si libera un posto nel consiglio direttivo di Cambiare si può ed il Presidente, Massimo Pegoraro mi chiede di entrare nel consiglio al posto del collega dimissionario. Accetto con entusiasmo in quanto persona libera, non legata da mandati (nel frattempo avevo concluso la mia esperienza con Telepass Assicura e mi ero cancellato dal RUI) e soprattutto convinto di poter dare un forte contributo non al mondo degli agenti di assicurazione, ma al mondo degli intermediari 8obiettico che sto portando avanti con determinazione).
Trovo nel consiglio persone di grande spessore culturale e con fortissime esperienze (entrato nel consiglio ovviamente mi cancello da SNA proprio per essere ancora più libero: mi ero iscritto allo SNA l’anno prima fiducioso di trovare un sindacato in linea con il mio modo di pensare).
Con il consiglio stiamo portando avanti, anche nell’ambito della associazione un forte cambiamento rendendola ancora più attiva nelle iniziative di cambiamento (soprattutto culturale) cercando di coinvolgere tutte le realtà che operano nel settore assicurativo perché l’obiettivo di Cambiare si può è proprio questo.
Per ragioni che sfuggono alla mia conoscenza purtroppo noi di Cambiare si può siamo oggetto di continui attacchi da parte dello SNA, in particolare del suo presidente Claudio Demozzi, che per qualche ragione deve avercela con il nostro presidente Massimo Pegoraro.
Ora per quanto mi riguarda non posso accettare di essere parte di una diatriba, credo personale, che nulla ha a che vedere con il mio ruolo nell’ambito della associazione.
E veniamo al documento che è l’origine di questo mio scritto. In un passaggio l’estensore del documento scrive:
“L’Associazione “Cambiare si può” promuove lo sviluppo della cultura assicurativa nella Società.
Cambiare si può è una rete di colleghi che intendono confrontarsi per sviluppare buone pratiche volte a realizzare un servizio assicurativo di qualità per soddisfare i bisogni dei clienti. L’Associazione promuove lo scambio del sapere, di esperienze e di relazioni professionali tra associati, per favorire la formazione e lo sviluppo del patrimonio di conoscenze professionali e culturali.
Lo slogan dell’associazione è “per migliorare la professione di Agente d’Assicurazione”. Veramente crediamo che un Consiglio direttivo composto da 4 pensionati su 7, dei quali un presidente broker, un consigliere broker, un consigliere ex funzionario direzionale, possano realmente avere a cuore il miglioramento della professione di Agente?!”
Il passaggio interessante è l’ultimo su cui vi invito a riflettere e trarre le vostre conclusioni.
Mi spiego meglio; intanto io sono un ex dirigente (e non funzionario direzionale) con alle spalle 45 anni di esperienza assicurativa (non so se l’estensore del documento ha la mia stessa esperienza per anzianità e per ruoli) che ogni giorno si occupa di assicurazioni, fa formazione nelle compagnie agli intermediari ed ai dipendenti, scrive articoli su argomenti assicurativi e soprattutto sta portando avanti uno studio sulla evoluzione dell’ “intermediario assicurativo” che contribuisce in tal senso apportando il proprio supporto culturale ed esperienziale alla associazione (associazione, non sindacato!).
Ha ragione l’estensore del documento ad avere dubbi sul fatto che il consiglio di Cambiare si può possa avere a cuore il miglioramento della professione di Agente in quanto oggi siamo molto più ambiziosi, vorremmo creare cultura nel mercato assicurativo e magari dare un forte contributo al miglioramento invece della professione del intermediario assicurativo.
Credo che le azioni di tutela e supporto al Agente di assicurazioni siano di responsabilità del sindacato e francamente il presidente dello SNA, assieme ai presidenti degli altri sindacati dovrebbe soffermarsi sul fatto che ad oggi esiste un accordo nazionale agenti (disdettato per altro) che risale al 2003. Credo che lo SNA, visto il numero degli iscritti abbia la maggiore responsabilità su questa situazione di stallo.
Concluderei chiedendo il significato del passaggio “che un Consiglio direttivo composto da 4 pensionati su 7” che leggendolo asetticamente fa pensare che un pensionato non abbia le competenze e le capacità intellettuali per potersi occupare del futuro del agente di assicurazione; per analogia si potrebbe pensare che i pensionati SNA non possano dare il proprio contributo nel ambito del sindacato in quanto non più attivi nella professione.